Questo sembra essere sempre di più un anno fondamentale per la musica: dopo il ritorno di artisti come M83, Kanye West e Kendrick Lamar, il 2016 segna un passaggio importante anche per il pop. Sia Beyoncé che Rihanna, due delle più serie pretendenti al trono di regina del pop, hanno pubblicato nuovi LP: sia “Lemonade” che “ANTI” segnano tuttavia una svolta audace per entrambe. Chi ha fatto di meglio? Analizziamo i due lavori, evidenziando punti deboli e forti di entrambi.
“Lemonade”
Partiamo dal nuovo CD di Beyoncé, che uscito solo da pochi giorni è già entrato in molte discussioni: molti lo hanno eletto uno degli album più importanti degli ultimi anni, altri (la netta minoranza) lo sminuiscono. Chi ha ragione? Senza dubbio “Lemonade”, sesto album della signora Carter, segna una svolta artistica netta nella sua produzione: se i primi suoi 5 lavori erano incentrati su un abile mix di pop, soul e R&B, con “Lemonade” i suoni si fanno decisamente più audaci.
Anche la lista degli ospiti è impressionante: contiamo tra gli altri Jack White, James Blake, Kendrick Lamar e The Weeknd; inoltre, i crediti vanno anche a Ezra Koenig dei Vampire Weekend e agli Animal Collective. Insomma, alcune delle migliori figure della musica leggera degli ultimi vent’anni. Brani riusciti, non a caso, non mancano: dopo la partenza soft con Pray You Catch Me, abbiamo subito due botte di adrenalina con le bellissime Hold Up e Don’t Hurt Yourself (il duetto con Jack White). Altri highlights sono Freedom, con Kendrick Lamar, e All Night; da non sottovalutare anche 6 Inch. Il solo brano scontato è Sandcastles; per il resto, possiamo serenamente candidare l’album alla top 5 del 2016.
Menzione particolare per i testi di “Lemonade”: Beyoncé potrebbe fare di più per la libertà femminile nella coppia e la parità di genere di mille manifesti femministi. Basta leggere le liriche di brani come Daddy Lessons, Sorry e Formation per capire l’importanza di questo CD anche nel prossimo futuro. P.S.: si vergogni Jay-Z, che con una Beyoncé in casa cerca avventure con altre donne.
Voto finale: 8,5.
“ANTI”
Rihanna, con “ANTI”, è già all’ottavo album di inediti: una carriera da veterana, che farebbe pensare che ormai il meglio dell’artista caraibica sia già stato espresso. Meglio che per alcuni coincide con “meno peggio”: in effetti, la Rihanna pop a volte diventa davvero pesante, fin troppo commerciale e “provocante”, per usare un eufemismo.
Perché allora dedicare una recensione ad “ANTI”? Perché Rihanna sembra essere definitivamente maturata: nessuna canzonetta (eccettuata la pessima Work con Drake) e anzi melodie molto più ricercate. Addirittura troviamo in “ANTI” una cover di New Person, Same Old Mistakes dei Tame Impala (con titolo Same Ol’ Mistakes), peraltro venuta bene.
In realtà brani solidi ne contiamo almeno altri due, vale a dire la iniziale Consideration e Kiss Better, entrambi molto R&B e più “cupi” della solita Rihanna. Insomma, la popstar caraibica è giunta ad un bivio nella sua carriera, finora molto redditizia ma musicalmente contrastata: continuare sulla scia di “ANTI”, con album molto meno commerciali ma più riusciti musicalmente, oppure tornare a sfornare hit come Umbrella e Diamonds, perdendo in qualità. Scelta non facile: noi speriamo vivamente che RiRi scelga la prima opzione.
Voto: 7,5.