A-Rock, lo sapete, tiene sempre d’occhio i talenti emergenti dello scenario musicale. Quest’oggi recensiremo il primo CD della cantante inglese Arlo Parks, un interessante intreccio di pop e soul.
Arlo Parks, “Collapsed In Sunbeams”
Il CD d’esordio di Arlo Parks ha ricevuto lodi sperticate da molte riviste specializzate, specialmente di origine britannica: basti pensare al 10/10 di NME e all’8/10 di Uncut e del Guardian. Certo, un po’ di campanilismo è rintracciabile, ma i meriti di “Collapsed In Sunbeams” sono molti, non ultima l’abilità nei testi di Arlo, non per caso nata poetessa e poi divenuta cantautrice.
La breve durata del lavoro (12 brani per 39 minuti) non va a discapito della varietà musicale: sebbene Parks calchi ben noti terreni pop (dagli xx ai Radiohead, passando per il trip hop e Sade), vi sono brani più movimentati (Portra 400, Hurt) accostati ad altri più soft (Bluish, For Violet), che creano un’atmosfera ovattata ma mai prevedibile.
I brani dove la figura di Arlo Parks risplende maggiormente sono l’ottimista Hope e la deliziosa Black Dog, mentre delude leggermente le aspettative For Violet, troppo contratta. Chiudiamo la nostra analisi con i più bei passaggi testuali del CD: nella title track la Nostra canta “You shouldn’t be afraid to cry in front of me”, mentre in Hope arriva la frase più motivazionale dell’intero LP: “You’re not alone like you think you are”. Altrove troviamo riferimenti ad artisti di riferimento di Arlo (Jai Paul, Thom Yorke) e anche il pessimismo che un anno di pandemia ha prodotto in molti di noi (“Nothing’s changing and I can’t do this, I can’t do this”, For Violet).
In conclusione, malgrado quell’aria di “CD adatto per i supermercati e i bar”, “Collapsed In Sunbeams” è un buon esordio, che lascia intravedere il talento di Arlo Parks. La aspettiamo alla spesso difficile prova del secondo album, sperando in un po’ più di coraggio e sperimentalismo. Per ora va bene così.
Voto finale: 7,5.