Anche il mese di marzo ha regalato una manciata di ottimi CD. In attesa del recap, analizziamo due giovani artiste emergenti del mondo indie rock: Jay Som e Vagabon. Entrambe sono a pieno diritto candidate ad entrare nella top 50 dei migliori CD del 2017. Ma andiamo con ordine.
Jay Som, “Everybody Works”
Questo “Everybody Works” è già il secondo album della giovane artista Melina Duterte, in arte Jay Som. Il primo, “Turn Into” (2016), era passato nel sostanziale anonimato malgrado le qualità che lasciava intuire. Era già formata infatti l’estetica della Duterte: un indie rock scanzonato e influenzato dal dream pop à la Arctic Monkeys di “Suck It And See”.
“Everybody Works” consolida questo sound, migliorando la produzione e la cura dei dettagli, facendo del CD un lavoro imperdibile per gli amanti dell’indie anni ’00. Già da qui capiamo che la giovane compositrice non propone nulla di clamorosamente innovativo, ma la raffinatezza con cui si ispira ad artisti molto più celebri (Arctic Monkeys, Beach House) senza cadere nel plagio è ammirevole.
Degne di nota sono The Bus Song, Baybee e 1 Billion Dogs, dove addirittura si flirta con lo shoegaze; ma nessuna delle 10 tracce del disco è fuori posto. Insomma, un LP di ottima fattura e di grande fascino: quando il talento di Melina Duterte sboccerà definitivamente, ne sentiremo delle belle.
Voto finale: 8.
Vagabon, “Infinite Worlds”
Vagabon è il nome d’arte della newyorkese di origine camerunense Lætitia Tamko. Il suo esordio, “Infinite Worlds”, può a pieno diritto essere annoverato fra i migliori album rock dell’anno, almeno fino a questo momento. La Tamko riesce infatti a fondere perfettamente un indie rock di chiara ascendenza strokesiana con un dream pop molto ammaliante, di cui è simbolo la strumentale Mal A’ L’Aise. Le sole 8 tracce del disco limitano il voto, poiché sarebbe piaciuto vedere pienamente in gioco il potenziale della giovane artista. Tuttavia, per quello che abbiamo sentito, possiamo dire che Vagabon ha talento da vendere. Riuscire a creare un disco coerente mescolando Strokes, Cocteau Twins e Bloc Party non era facile.
Tra le tracce migliori di questo “Infinite Worlds” abbiamo le iniziali The Embers e Fear & Force; la già ricordata Mal A’ L’Aise e Cold Apartment, tuttavia, non sono da meno. Insomma, un esordio coi fiocchi da parte di un’artista davvero promettente.
Jay Som e Vagabon, dunque, hanno rivitalizzato generi come indie rock e dream pop che sembravano su un binario morto. Assieme ai Car Seat Headrest, il cui secondo CD “Teens Of Denial” del 2016 ha fatto gridare al miracolo, sono fra le migliori speranze del rock contemporaneo.
Voto finale: 8.